Finora il mio rapporto nei confronti di Extreme Programming è sempre stato piuttosto conflittuale: se da un lato condivido l'idea di cercare un modo migliore per lavorare nella produzione software, dall'altro i racconti delle esperienze di chi lo ha provato mi sono sempre sembrati appartenenti ad un mondo tanto perfetto quanto irreale dove tutte le persone vanno d'amore e d'accordo, accettano di buon grado delle imposizioni (roba mai vista!) e, in ultima analisi, producono e soddisfano in toto i clienti e magari non fanno neanche tardi in ufficio.
Anche l'impressione portata a casa da JavaPolis seguendo la presentazione Agile Software Development on Large Projects non è stata troppo diversa, qualcosa di troppo ideale per essere vera, specie se condita da filmatini del team al lavoro che ridono tutti insieme davanti ai monitor o durante le riunioni, o ancora si scambiano allegramente un orsetto come staffetta per le attività da svolgere in sequenza: sembrava quasi di assistere alla messa in scena del capolavoro del maestro Ejzenštejn, la Corazzata Potemkin, da parte di Fantozzi e combriccola davanti al megadirettore... ma gli sarà pure capitato un problema che sia uno a questi?!
Ora invece sto partecipando agli incontri del neonato Milano XP-UG e devo dire che le cose si presentano decisamente meglio. Sicuramente ciò che ha contribuito a sciogliere l'iniziale reticenza è stato il fatto che il promotore del gruppo milanese fosse Renzo Borgatti, che ben conosco per le attività del JUG Milano, ma in generale dopo questi primi incontri mi è sembrato di vedere una positiva evoluzione nel modo di trattare l'argomento. Sembra finalmente sparito quell'approccio dogmatico per il quale tutti quelli che non fanno Extreme Programming vengano liquidati come unenlightened dal santone di turno o l'apprendimento assimilabile ad un percorso spirituale di seconda mano (anche se qui - tirata d'orecchio - 'sta roba ogni tanto spunta...).
Soprattutto, Extreme Programming non sembra più il tentativo di vendere una panacea contro tutti i mali con tecniche da multi-level marketing, ma, ben più concretamente, un semplice modo di impegnarsi insieme per arrivare ad un modo migliore e più efficace di lavorare... magari anche divertendosi!
Ultima nota, ovviamente musicale: il primo meeting si è concluso in un ottimo aperitivo all'Art Factory di via Costa ed ascoltare quel DJ Shadow mi è sembrato di un tempismo quasi sospetto!
XP UG Milano, Extreme Programming
Late as usual!
venerdì, gennaio 27, 2006
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