Non si tratta di semplice ignoranza, ma di una vera e propria attività criminale.
Dimenticatevi il congiuntivo, è solo una vostra proiezione mentale, in realtà esso non è mai esistito.
E se l'uso indiscriminato dell'indicativo potesse anche essere in via del tutto eccezionale giustificato da un eccesso di pragmatismo di derivazione ingegneristica, non ci sono scuse per il neologismo selvaggio o la ricontestualizzazione casuale di termini poco usati.
Alcuni fulgidi esempi:
questa attività è stata descopata
(descoped, ahimè...)proviamo a traguardare una data di rilascio
(foresee? E dov'è il cantiere?)abbiamo già esportato una data di consegna al marketing?
(eeeeeeh? non bastava comunicarla?)
L'invio di una mail deve essere sempre concitato, dare l'idea della dita che corrono sulla tastiera a velocità incontrollabile, in un flusso di coscienza che si riversa sulla tastiera senza possibilità di freno.
Per ottenere questo è indispensabile la presenza di almeno tre errori di battitura.
Non c'è mai tempo per rileggere, d'altronde stiamo parlando di un'attività che corre sempre sul filo del rasoio, la concorrenza è lì dietro l'angolo a spiarci e non possiamo arrivare in ritardo!
Può anche essere utile sbagliare l'invio a qualche destinatario, e d'altronde una mail che sia inviata a non meno di 10 persone in copia, 5 in copia nascosta e con al suo interno una discussione con almeno 3 thread diversi con vita autonoma, non ha senso di essere spedita.
Contando sulla caparbietà del completamento automatico di Outlook, indispensabile capro espiatorio di ogni errore umano, sbagliare un indirizzo è completamente giustificabile e può essere estremizzato al pari di una vera e propria attività strategica, dando la possibilità di informare sui fatti propri in modo fintamente casuale persone non direttamente coinvolte, o permettendo il prolungamento di una discussione ormai morta con mail di scuse per gli invii di troppo.
Tutto con l'obiettivo mai esplicitamente dichiarato di far vedere quanto si stia lavorando (o che lo si stia facendo e basta...).
Non fare, ma far vedere. Insomma anno nuovo, abitudini vecchie.
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