Invogliato dalla promessa di una visione a scrocco di Matrix Revolutions, ma anche dalla curiosit di sapere cosa succede a Redmond, ieri sono andato a vedere un seminario organizzato da Microsoft Italia.
Nome della seminario quanto mai azzecato: per rimanere in tema con Matrix e le pagliacciate di Bill Gates e Steve Ballmer al COMDEX, ecco Windows Revolutions: Longhorn, Yukon e Whidbey, rispettivamente le nuove versioni del sistema operativo Windows, del database SQL Server e dell'ambiente di sviluppo Visual Studio .NET.
Per il mondo Microsoft questi nuovi prodotti, peraltro ancora lontani - specialmente per Longhorn - dal rilascio definitivo, rappresentano una reale e quanto mai attesa rivoluzione; per chi come me bazzica anche in ambienti diversi, e magari preferisce i felini a questi nomi oscuri (la geografia non mai stata il mio forte!), le novit sono molto ridimensionate. Ci non toglie il fatto che il frutto della solita politica di embrace & extend contenga anche parecchi argomenti interessanti, sui quali pubblicher un intervento dopo aver riordinato i miei appunti.
Rimane per una fastidiosa sensazione di autocompiacimento dei relatori e della parte di pubblico amica, dovuta anche al fatto che evidentemente in Microsoft i confronti non li prendono neanche in considerazione, se, ad una domanda su quale differenza ci sia su una caratteristica offerta anche da un prodotto concorrente, non si risponde neanche e ci si ride sopra, orgogliosi della propria ignoranza in materia. Per non parlare di un'attenzione a problemi di corto respiro, risolubili con le due righe di codice del caso, ma ben lontani dalla necessaria visione d'insieme che una presentazione di questo tipo richiederebbe: inutile, ormai con Mac OS X mi sono abituato troppo male!
Finalone: scurdammuce u' passat'? Manco per niente, tutte le API usate finora le ritroviamo, non importa che tanto per mille motivi, fra i quali mantenere in piedi il mercato, questo sistema operativo ci toccher tenerlo aggiornato comunque. Ancora una volta per il terrore di perdere il territorio, ci ritroviamo tra i piedi vecchie tecnologie a dar fastidio e a rendere il tutto comprensibile quanto la trama di Matrix.
A proposito, per quanto riguarda il film... sul secondo episodio avevo sospeso il giudizio in attesa di vedere come si sviluppasse la trama nel terzo (peraltro girato insieme al secondo). Ora che al terzo ci siamo arrivati evidente quanto i Walchowski mi abbiano fregato di nuovo, in fatti la storia rimane aperta e mi tocca di nuovo sospendere il giudizio, che ci sia o non ci sia un quarto episodio...
Late as usual!